Il sexgate giallorosso, la torbida vicenda relativa al video hot fatto girare sui telefonini di mezza Trigoria e che ha portato al licenziamento dei due dipendenti coinvolti, un ragazzo e una ragazza, poteva essere messo a tacere prima che scoppiasse. Emerge un clamoroso retroscena, raccontato dal quotidiano La Repubblica, a proposito del tentativo di mediazione tra il club e le controparti, i due protagonisti del filmino hot. Vito Scala, storico preparatore atletico di Francesco Totti, ha provato a risolvere tutto con discrezione. Ma senza successo.
Sexgate: il tentativo di Vito Scala, il Mr. Wolf di Trigoria Il video rubato e i due licenziamenti da parte della Roma Richiesta rigettata: la dipendente chiedeva 310mila euro
Sexgate: il tentativo di Vito Scala, il Mr. Wolf di Trigoria
Se fosse un personaggio del cinema Vito Scala potrebbe benissimo impersonare Mr. Wolf, figura cult di Pulp Fiction, capolavoro di Quentin Tarantino: a Trigoria, quartier generale della Roma, è il risolutore ufficiale di problemi. La sua esperienza, il tatto, la discrezione, il savoir faire ne fanno un tassello prezioso per la società giallorossa, in cui è entrato nel 1989. Attualmente è inquadrato come club manager, nella realtà è una sorta di “tuttofare”. Spunta un problema? Ci pensa Vito. E ci ha pensato anche lo scorso 4 ottobre quando, come riporta La Repubblica, ha provato a risolvere la questione della dipendente vittima di revenge porn e del suo compagno.
Il video rubato e i due licenziamenti da parte della Roma
La vicenda ha contorni ormai arcinoti. Il giovane, dipendente della Roma, e la ragazza avevano filmato un rapporto intimo che si concludeva con la richiesta di assunzione presso la società giallorossa. In effetti la donna è stata poi assunta a Trigoria, ma il video – conservato sul suo telefonino – è finito poi ai piani alti. Chi lo ha fatto girare, a insaputa della ragazza? Una promessa della Primavera, a cui la ragazza aveva prestato il cellulare per chiamare il procuratore. Dopo essere venuta a conoscenza del video, la Roma ha preso provvedimenti. Nei confronti del diffusore del video hot? No, solo nei confronti dei due “attori”. Ma prima ha cercato di risolvere la situazione bonariamente. Attraverso Scala.
Richiesta rigettata: la dipendente chiedeva 310mila euro
Lo storico preparatore, amato da Francesco Totti, ha convocato a Trigoria i due dipendenti e l’autore del furto del video, costretto ad ammettere il suo misfatto. E ha suggerito un compromesso: una transazione economica della Roma e un’assunzione-ponte in altre aziende per i due fidanzati. Ma la richiesta di risarcimento della dipendente – 310mila euro – non è stata accettata dalla Roma, che il 9 novembre ha fatto scattare il licenziamento per entrambi: lei e il fidanzato. E Scala? Lui non ne sapeva niente. Era a Praga per una trasferta europea della squadra. E ora la Roma rischia di pagare un prezzo molto più alto, per questa spinosa vicenda che neppure il “Mr Wolf di Trigoria” è riuscito a dipanare.