Conquistata l’immunità – duplex – il volume di aspettative che la accompagnano, come un fagotto pesante eppure inevitabile, avrebbero dovuto permettere l’emergere della top Valentina Vezzali o, almeno, un barlume della campionessa olimpica che non può trovare eguali nella storia della scherma (e dello sport, in generale).
L’Isola, edizione 2024, sarà educata, meno scurrile, forse addirittura moraleggiante per alcuni versi ma dello spessore tattico di Vezzali notiamo ancora giusto qualche sprazzo per poter affermare che le chance di annoverarla nel gruppo dei possibili candidati alla finale siano elevate.
L’Isola 2024 e il rischio della noia Dietro all’equilibrio di Valentina Vezzali La nomination educativa di Vezzali Lo Scudetto di Elenoire e l’opinionista ritrovata
L’Isola 2024 e il rischio della noia
Insomma, si riconosce a tratti, in qualche frangente. E ciò induce a ritenere questa linea quasi una scelta, più che una condizione. Un’opportunità di superare e sopravvivere a quelle prove che, fino a questo momento, hanno portato all’addio già di un certo numero di protagonisti.
Come evidenziato, più prima che ora, la figura di Valentina Vezzali è anomala nel quadro dell’adventure game longevo ma non certo brillante in questa versione post Ilary, pur nel riconoscere una indubbia qualità a Vladimir Luxuria.
Qui il rischio di scivolare nella cumba della noia – per dirla bene, alla Angelina – è concreto, se non dovessero i vip imporre una certa spettacolarizzazione e anche lo spirito agonistico che affidavamo a Valentina Vezzali.
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Dietro all’equilibrio di Valentina Vezzali
Un curriculum come il suo, la giusta aggressività e una certa propensione alla leadership erano ottimi presupposti per ammirare quel rinnovamento che si sarebbe così sommato all’opera degli autori. per ora non è pervenuta, ma non può coincidere con una lucida, programmata, logica opzione. Deve esserci altro.
In Honduras, osserviamo più la figura istituzionale che la campionessa spinta dalla competizione agonistica. Una visione di sé che, a questo punto, potrebbe offuscare l’ascesa di Vezzali a favore di quella di Samuel Peron e della stessa Khady che sono personaggi ben codificati e riconoscibili, per il pubblico televisivo e affezionato all’Isola.
La nomination educativa di Vezzali
L’unica fase in cui è davvero incisiva l’ex sottosegretaria riguarda proprio la nomination, dopo l’addio a Maitè Yanes, che motiva con la questione cibo, che prende larga parte del programma e della puntata e che svela, poi, il senso del tutto. La fame come pretesto per schierarsi e decidere come giocare qui, sull’Isola. Quale parte prendere, a chi fare ombra e dietro che cosa nascondersi o al contrario mostrarsi.
Il cibo-gate costituisce solo lo specchio dietro cui si cela una rete di relazioni umani sempre più interessante di quanto detto. Al pari delle reazioni, effetto domino, che ciò potrebbe procurare.
Posto che l’autore (o gli autori) del furto del riso al cameraman non è stato individuato al di là di ogni ragionevole dubbio, la questione assume una valenza – quale snodo narrativo – eccessivo rispetto a tutto quel che avviene intorno, a quel che è già accaduto, a come viene affrontato.
Di Francesco Benigno, al contrario, si continua a sussurrare, urlare o anche ipotizzare la reale e concreta ragione prima della sua esclusione dopo una partecipazione lampo. Sono quegli effetti incontrollabili, assolutamente non conformi che porta l’Isola. Se ne parla più adesso che prima, nei pochi giorni passati con gli altri naufraghi. Sui social annuncia il rientro in Italia ed è l’apoteosi. Per dire.
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Lo Scudetto di Elenoire e l’opinionista ritrovata
E l’esultanza di Eleonoire alla notizia dello Scudetto dell’Inter è quasi una liberazione, al pari delle osservazioni pulite, chirurgiche sui naufraghi vip e nip di Sonia Bruganelli, che ha ritrovato quell’incisività indispensabile al ruolo di opinionista. Qualche concessione, qualche vezzo è concesso a chiunque. E lei che la televisione la fa, non la subisce, conosce i tempi giusti per chiudere e riprendere le redini del proprio incarico così da portarlo egregiamente a termine.
Ora, Valentina Vezzali non potrà esimersi dal manifestare i propri intenti e offrire una parte di sé più forte. La sua scelta di aderire, da autentica vip in questo cast nel complesso meno televisivo di un tempo, a una simile esperienza all’interno di un format così competitivo e che comporta l’esercizio costante di intelligenza tattica premia più l’atleta ed è naturalmente ovvio che sia da inquadrare in una strategia. Che poi questa scelta porti dritta alla finalissima, è altra cosa. In attesa, aspettiamo la prossima mossa in pedana.