Una partita di calcio tra 13enni trasformata in una caccia all’uomo (o al ragazzino, in questo caso). A Collegno si indaga sul papà che ha aggredito il portiere della squadra avversaria del figlio, che – a quanto pare – precedentemente aveva battibeccato in campo col figlio. Nella colluttazione il 13enne ha riportato la frattura del malleolo e varie ecchimosi. La presa di posizione delle due società e le parole del legale dell’aggressore, minacciato di morte.
- Tredicenne aggredito, indagini in corso
- Come sta il 13enne aggredito, parla il papà
- Aggressione a Collegno, il commento delle due società e di Zoff
- Parla la legale dell’aggressore
Tredicenne aggredito, indagini in corso
Sono in corso due inchieste, una della giustizia ordinaria, l’altra della giustizia sportiva per fare chiarezza sul grave episodio avvenuto domenica pomeriggio a Collegno, al termine dell’incontro tra il Volpiano Pianese e la Csf Carmagnola Qeencar, valevole per il secondo turno del torneo giovanile Under 14 Super Oscar.
Poco dopo il triplice fischio, un 40enne, padre del secondo portiere del Carmagnola ha scavalcato le recinzioni dell’impianto di gioco e avrebbe colpito l’estremo difensore del Volpiano, appena 13enne. A causa dei colpi ricevuti e nel tentativo di scappare dall’aggressore, il ragazzino ha riportato la frattura del malleolo e varie ecchimosi tra zigomo e nuca.
Come riportato da La Stampa, i Carabinieri di Settimo e di Rivoli acquisiranno i filmati di quanto accaduto domenica scorsa, saranno ascoltati alcuni testimoni presenti al campo, per stabilire l’esatta dinamica degli eventi, e da cosa sia scaturita l’aggressione. Prima della giustizia ordinaria, i cui tempi saranno decisamente più lunghi, si muoverà la giustizia sportiva che già domani potrebbe prendere provvedimenti nei confronti dei due ragazzini tesserati delle due squadre e delle due società. Rischiano squalifiche e pesanti ammende.
Come sta il 13enne aggredito, parla il papà
Il 13enne, ricorso alle cure ospedaliere, è stato dimesso e sta meglio, anche se ancora dolorante. Probabilmente sarà preso in cura da uno psicologo, ma quanto prima vorrà tornare a giocare. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il papà dell’aggredito ha dichiarato: “Mio figlio mi ha chiesto ‘papà, tu avresti picchiato un mio avversario come ha fatto quello lì?’. Gli ho risposto: ‘mai nella vita’”, afferma commuovendosi, ancora preoccupato per quanto accaduto domenica scorsa. “Non è possibile che un adulto prenda a pugni un ragazzo di 13 anni per una partita di calcio”, conclude. A La Repubblica, l’uomo ha spiegato che “sarebbe potuta andare molto peggio vedendo la foga con cui lo colpiva”.
Aggressione a Collegno, il commento delle due società e di Zoff
Intanto la Csf Carmagnola Queencar, società con la quale è tesserato il figlio del 40enne aggressore ha fatto sapere di volersi costituire parte civile contro il genitore aggressore. Il presidente Alfonso Russo, sempre ai microfoni de La Repubblica, dice: “Allontaneremo padre e figlio e ci scusiamo, anche se questa vicenda non era prevedibile. Non conoscevamo quel signore, il figlio era appena arrivato da un’altra squadra, era alla seconda partita con noi. Lui merita un Daspo a vita, organizzeremo momenti di educazione e confronto per i tesserati e le loro famiglie”.
L’altra società, il GSD Volpiano Pianese, pubblicando la foto del giovane portiere aggredito, sui social ha commentato: “Esprimiamo la più sincera e profonda solidarietà al nostro giovane tesserato, vittima di una grave aggressione che ha nulla a che vedere con i valori sportivi e con l’ambiente educativo che desideriamo per i nostri ragazzi. Il team si rivolge alla giustizia ordinaria, perché sappia riconoscere la gravità di quanto accaduto”. L’allenatore del Volpiano, Andrea Mirasola prosegue: “Siamo traumatizzati noi adulti, figuriamoci i ragazzi. Episodi del genere non devono mai accadere”.
Persino Dino Zoff, leggenda del calcio mondiale, portiere della Nazionale ai vittoriosi Mundial del 1982, ha detto la sua sull’episodio: “Cosa posso dire al giovane collega, che deve considerare tutto questo come un’uscita sui piedi. Non può fare altro per allentare il peso di quello che è successo”.
Parla la legale dell’aggressore
Intanto l’avvocata Beatrice Rinaudo, legale del genitore aggressore, ha spiegato: “Il mio assistito è dispiaciuto, sa di aver dato un pessimo insegnamento con quel comportamento. Ma l’unico contatto con il baby portiere del Volpiano è avvenuto per uno schiaffo dato dall’uomo dopo aver scavalcato la recinzione del campo. Abbiamo un video che lo dimostra e siamo pronti a difenderci”.
Ma c’è dell’altro, spiega l’avvocata: “L’uomo dopo l’episodio di domenica è stato minacciato di morte sui social network. Sulla sua pagina Facebook ci sono persone che gli scrivono ‘Sei un figlio di… morto’ e tante altre frasi irripetibili”, conclude.