Il Napoli non ha cambiato modulo, ma il modo di interpretarlo: così Antonio Conte prova a spegnere le polemiche sul sistema di gioco “pro-De Bruyne” introdotto quest’anno, archiviando parallelamente le discussioni sul rendimento di Scott McTominay e quelle sullo scarso utilizzo di Noa Lang.
- Napoli: le discussioni sul modulo
- Conte e il sistema di gioco del Napoli
- Le polemiche sul modulo
- Il caso McTominay
- Il messaggio a Lang
Napoli: le discussioni sul modulo
Alla vigilia della 7a giornata di campionato Antonio Conte dice basta alle discussioni sul modulo del Napoli, nel tentativo di spegnere anche le polemiche che circolano soprattutto negli ambienti partenopei sul gioco degli azzurri. Il tema è quello dello scarso rendimento di Scott McTominay a causa del passaggio dal 4-3-3 al cosiddetto 4-1-4-1 disegnato da Conte per inserire Kevin De Bruyne: nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia del match col Torino, il tecnico ha spiegato che, in realtà, il Napoli non ha mai cambiato sistema di gioco.
Conte e il sistema di gioco del Napoli
“Il modulo è sempre un 4-3-3 – dice Conte ai giornalisti – può essere tipico con due esterni o atipico con un esterno ed un centrocampista in più”. La prima ipotesi è quella dello scorso anno, la seconda corrisponde invece al sistema di gioco adattato per De Bruyne. Per Conte, l’etichetta di 4-1-4-1 è dunque errata, tuttavia il tecnico assolve i giornalisti… “Capisco la difficoltà perché il calcio dà diverse informazioni a chi lo vede, una in fase difensiva ed una in fase offensiva ed è difficile catalogare un sistema nelle due fasi, spesso si cambia la costruzione e la fase di non possesso”.
Le polemiche sul modulo
Conte rispedisce poi al mittente le critiche di chi sostiene che il nuovo sistema di gioco non sia adatto alle caratteristiche dei giocatori e che alla fine il Napoli sarà costretto a escludere uno dei Fab 4 – De Bruyne, McTominay, Anguissa e Lobotka – per fare spazio a un esterno d’attacco. “Con lo Sporting siamo partiti con i quattro centrocampisti, sull’1-1 abbiamo messo i due esterni del 4-3-3 ed abbiamo vinto; col Genoa siamo partiti 4-3-3 e poi l’abbiamo ribaltata con i quattro centrocampisti…”, sottolinea il tecnico. “Si vede solo l’ultima gara, ma alla penultima è successo l’opposto. Abbiamo due situazioni, due identità definite e chiare ed andremo avanti così, la rosa è stata strutturata in base a questo”, chiarisce l’allenatore.
Il caso McTominay
Quanto al rendimento di McTominay, meno brillante rispetto alla scorsa stagione in cui fu MVP della serie A e trascinatore del Napoli, per Conte si tratta di fenomeno fisiologico, dettato dalla capacità di adattamento delle altre squadre alle sue caratteristiche. “È arrivato da underdog, da chi doveva dimostrare, oggi invece ha cambiato status e le attenzioni nei tuoi confronti anche da chi prepara la partita sono totalmente diverse. È inevitabile”, spiega Conte.
Il messaggio a Lang
Altro tema caldo è l’utilizzo ridotto di Noa Lang, che finora ha collezionato appena 30 minuti con la maglia del Napoli in serie A. Conte non fa drammi, per lui l’olandese ha solo bisogno di tempo per adattarsi e la sua risposta ai cronisti, di fatto, è un messaggio al giocatore stesso. “Noa sta lavorando, si sta ambientando, sta cercando di capire cosa vogliamo da lui, sia come giocate singole che come partecipazione collettiva, ma è un ragazzo che lavora, si applica e sicuramente avrà le sue occasioni. Poi bisogna continuare a lavorare con serietà come stanno facendo ed avere pazienza”.