E’ stato accolto in parte, dalla Corte Sportiva di Appello Territoriale, il ricorso presentato dall’Acd Santa Maria La Carità contro la squalifica inflitta al direttore sportivo Salvatore De Simone. Il dirigente, espulso al termine della gara casalinga contro la Battipagliese dello scorso 15 marzo, era stato inizialmente sanzionato con dieci giornate di stop dal Giudice Sportivo del Comitato Regionale Campania.
La Corte, in secondo grado, ha ridotto la sanzione a sei giornate, rilevando una discrepanza tra il referto arbitrale e la decisione del Giudice Sportivo. Tale incongruenza avrebbe infatti portato a una penalità iniziale “più afflittiva di quanto emerga dall’analisi congiunta dei due atti”.
In particolare, è stata completamente riformata la parte della sentenza relativa al presunto tentativo di aggressione al direttore di gara. La Corte ha escluso che vi sia stato “alcun vero e significativo contatto fisico”, inquadrando quindi l’intero comportamento del dirigente come caratterizzato da una certa “tenuità”.
Restano invece confermate, seppur in forma ridotta, le sanzioni per le presunte “irriguardose esternazioni verbali” rivolte dal direttore De Simone, contestate dalla società ma ritenute fondate sulla base del referto arbitrale. Dalle motivazioni pubblicate, tuttavia, emerge come – anche in secondo grado – non sia stato ascoltato un soggetto terzo, come ad esempio il Commissario di campo, che si trovava a pochi metri dal luogo dell’accaduto.