Al “San Francesco” di Nocera è andata in scena una di quelle partite che resteranno nel cuore dei tifosi. Supportati come sempre dall’ instancabile curva che con una splendida coreografia ha voluto festeggiare i 30 anni del gruppo storico dei South Warriors,
La Nocerina, sotto per gran parte dell’incontro contro un’Olbia compatta e ben messa in campo, ha trovato nel finale la forza e l’anima per ribaltarla.
Ragatzu aveva illuso i sardi con il gol del vantaggio, ma quando la gara sembrava scivolare via, è spuntato Opoola con la sua doppietta di carattere: prima il pareggio in mischia, poi il colpo di testa al 95’ che ha fatto esplodere lo stadio.
L’Olbia, che ha disputato una partita ordinata e intelligente, ha pagato la mancanza di cinismo e la pressione di un ambiente che nel finale ha trascinato i molossi oltre le difficoltà. Il dirigente gallurese Pecchi ha parlato con amarezza di una sconfitta maturata sugli episodi, ma ha ribadito che il gruppo ha margini e deve subito ripartire.
Sul fronte rossonero, parole di orgoglio e consapevolezza.
Garofalo ha sottolineato che “questa vittoria ce la teniamo stretta, i ragazzi se lo meritano”, ricordando quanto i cambi abbiano dato nuova linfa al secondo tempo.
Barbera ha parlato di “vittoria da cuori forti”, di una squadra che ha dato tutto fino all’ultimo respiro. E il presidente Stella, ha rilanciato con decisione i suoi progetti futuri: «Il mio sogno è portare la Nocerina in Serie C».
È stata un pomeriggio di passione, ardore e sudore, la prima vittoria casalinga che può ridare fiducia all’ambiente. Perché certe partite non sono solo tre punti: sono un segnale che il cuore, quando batte e batte forte, può cambiare il destino di una stagione!!
Marilù Barile