La permanenza ottenuta dal club grigiorosso nel campionato di serie D ha riacceso i riflettori sull’annosa questione relativa ai lavori da effettuare allo stadio comunale “Pasquale Novi”.
I tifosi del cavallino rampante in queste ore hanno preso di mira sui social il primo cittadino Cosimo Ferraioli esortandolo ad accelerare le procedure che si trascinano oramai da diversi mesi. La macchina amministrativa viaggia a ritmo decisamente compassato considerato che il comparto lavori pubblici dell’Ente di via Crocifisso non ha ancora fatto luce sui tempi necessari per la realizzazione dei lavori presso la prima struttura sportiva della città.
I lavori interesseranno l’area adiacente al rettangolo di gioco dell’impianto cittadino con la costruzione di due tribune in tubolari di ferro che dovrebbero accogliere i tifosi ospiti per una capienza di quasi 300 posti mentre l’altra tribuna dovrebbe essere destinata alla tifoseria locale. La prima scrematura operata dagli uffici di palazzo di città ha consentito di ridurre notevolmente il numero delle imprese che avevano presentato l’istanza di partecipazione rispetto all’appello lanciato da palazzo di città.
Il comparto lavori pubblici dell’Ente di via Crocifisso ha redatto il bando di gara nello scorso autunno al quale, in prima battuta, hanno partecipato oltre cento società che vantano esperienza nella riqualificazione degli impianti sportivi. Sono dieci le aziende che hanno presentato un progetto tecnico apportando delle migliorie a quanto richiesto dal Comune di Angri in merito al restyling dello stadio comunale “Pasquale Novi”.
“La poca sensibilità di quest’amministrazione nei confronti dello sport ormai è cosa nota a tutti gli sportivi – commenta Ciro Francese storico tifosi grigiorosso – ancora oggi non si conoscono i tempi di realizzazione del progetto di ristrutturazione dello stadio , come pure non sappiamo se sara’ omologato per disputare la lega pro. L’US Angri 1927 rimane ad oggi l’unico momento di aggregazione per donne bambini anziani intere famiglie che nutrono un forte senso di appartenenza ad una comunià che merita una classe dirigente all altezza del proprio ruolo”.