Alla vigilia del match con l’Agropoli abbiamo incontrato il tecnico degli abatesi Fabrizio Dighio per conoscere il suo profilo come allenatore e per comprendere fin dove può arrivare la formazione giallorossa inserita nel girone B del campionato di Eccellenza
Mister ci parli un po’ di lei e delle sue esperienze.
“Ho fatto molte esperienze affiancando grandi nomi e allenato in società di serie A quali Carpi e Bologna. Ho lavorato con Oriano Boschin, ex Bologna, Cesare Maestroni, ex Milan, Claudio Testoni, ex Genoa e Udinese ed infine Alessandro Bertoni, ex Fiorentina, tutti allenatori con i quali ho collaborato come secondo e fatto da preparatore atletico. Da tutti ho rubato qualcosa e l’ho fatta diventare mia. A Carpi ho avuto modo di esprimere al meglio le mie qualità con una filosofia che si avvicinava molto al mio intendere calcio, ho avuto come diesse Giuntoli che mi ha aiutato molto nella mia crescita come allenatore. Quell’anno giocammo contro la Juventus dove giocava Cristian Orlando che oggi mi ritrovo in squadra”.
Domenica c è stato l’esordio in campionato come hai visto la squadra?
“Una squadra che deve migliorarsi dal punto di vista dell’esperienza ma su quello stiamo già lavorando, per il resto non mi sono accorto di aver disputato per più di un’ora la partita in dieci. Abbiamo fatto noi la partita e li abbiamo messi sotto più volte, questa sarà una caratteristica che ci accompagnerà per tutto il campionato. I ragazzi svolgono tre ore di allenamento fisico con e senza pallone e vengono sempre stimolati dal punto di vista mentale nel cercare di ottenere sempre il massimo. La prossima sfida con l’Agropoli in realtà è una gara difficile da preparare perché si presenteranno con tanti giocatori nuovi e di livello, con un mister (Ambrosino) appena arrivato. Ai ragazzi dico, e lo ripeterò per tutto il campionato, “che non è la voglia di vincere ma è la voglia di prepararsi a vincere che fa la differenza”.
Gruppo giovane dove può arrivare questo Sant’Antonio Abate?
“La nostra mission sportiva è e deve essere una salvezza tranquilla, se arriverà con largo anticipo valuteremo il da farsi, ad oggi mi è stato chiesto questo. Sicuramente la motivazione più forte è stata poter lavorare con Gino Montella ma poi scoprendolo man mano ho conosciuto persone fantastiche come i presidenti Vertolomo Andrea, Luca e Giuseppe che sono stati in grado con mille difficoltà, siamo senza stadio campo di allenamento, di far continuare ad avere a S.Antonio Abate una squadra maschile di Eccellenza, creare una squadra femminile e far nascere dal nulla grazie anche al sostegno del comune una squadra “FOR SPECIAL” formata da ragazzi con disabilità. Tutto questo mi rende orgoglioso e felice della scelta che ho fatto! Ringrazio la tifoseria so che è molto importante per società, mister e giocatori avere il sostegno del nostro pubblico. Mi sento di dire ai mie tifosi “che sono un emiliano venuto a combattere e difendere i colori della loro città”. Chiedo sempre tre cose: coraggio, vittoria e non farsi male queste tre cose ci aiuteranno in tutto il campionato!”
A cura di Carol Violante