Era un base jumper di 38 anni la vittima di questo orribile e straziante incidente, avvenuto stamani attorno alle 10:15 del mattino: l’atleta è morto precipitando, dopo un lancio sulle Tofane, a circa 200 metri di distanza dal punto dove hanno assistito gli altri due compagni che avrebbero dovuto seguirlo.
E che, invece, sono diventati testimoni involontari e impotenti della tragedia, che si è consumata ancora una volta per un salto.
Morto base jumper sulle TofaneLa dinamica della cadutaLa difficoltà di recupero della vittima
Morto base jumper sulle Tofane
Poco dopo le 10, la centrale del 118 infatti ha ricevuto una richiesta di soccorso per una persona precipitata all’arrivo del secondo troncone della Freccia del Cielo, la funivia da Cortina alla Tofana, a quota 2.470 metri. Secondo quel che riporta l’agenzia ANSA, a lanciare l’allarme sarebbe stato un uomo australiano, a seguito della caduta.
Ultima vittima di una triste e continua Spoon River, che annovera nomi illustri e meno noti: dall’uomo alato Patrick de Gayardon in poi, per un numero impressionante di vittime che solo in Italia – lo scorso giugno – ha visto allungarsi la lista con la morte del 58enne di origine inglese.
La dinamica della caduta
Arrivato nelle vicinanze del punto indicato, l’equipaggio dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha individuato il corpo senza vita della vittima. Un australiano di 38 anni, finito nel Canalino del prete con il paracadute, 200 metri più in basso rispetto al punto di lancio, da dove avrebbero dovuto seguirlo altri due connazionali, che, dopo l’incidente, si sono bloccati e hanno immediatamente lanciato l’allarme. Senza riuscire a fare altro.
Il compagno di volo era precipitato in un punto sorvolato dai cavi dell’elettricità, a sinistra del Torrione Zesta: l’elicottero è quindi ripartito per imbarcare due soccorritori della guardia di finanza e li ha lasciati il più vicino possibile alla vittima, per poi partire per un’altra missione.
La difficoltà di recupero della vittima
Altri due tecnici del Soccorso alpino di Cortina – riferisce ANSA – in supporto alle operazioni e ai rilievi, sono stati portati in quota dall’elicottero dell’Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi.
Il corpo del base jumper è stato quindi spostato in un punto ritenuto più sicuro per il recupero, completato grazie all’elicottero dell’Air service center che lo ha riportato a Cortina.