Con un annuncio mattiniero (che vanta una certa originalità), il Tg1 delle ore 8 ha comunicato l’ufficialità dell’investitura attesa e inevitabile di Carlo Conti, nuovo direttore artistico e conduttore delle prossime due edizioni del Festival di Sanremo, 2025 e 2026.
Il presentatore, nonché autore televisivo, non è un neofita dell’evento avendo già ricoperto ruolo analogo; garantisce professionalità, lucidità e anche una capacità indubbia di interpretare il senso di questa kermesse che non è solo tale secondo i canoni attuali.
Sanremo 2025 e 2026: Carlo Conti conduttore e direttore artistico Il padre scomparso e l’alluvione di Firenze nei suoi ricordi Gli studi e il lavoro in banca La carriera in radio e l’approdo in televisione La passione per il calcio e la Fiorentina L’idea Maria De Filippi
Sanremo 2025 e 2026: Carlo Conti conduttore e direttore artistico
Dopo i rumors degli ultimi giorni, la Rai ha preferito non addentrarsi in sperimentazioni e ha optato per chi può e forse addirittura deve conferire solidità e garanzie all’evento più importante e centrale nel quadro anche della strategia commerciale e pubblicitaria dell’azienda. E Carlo Conti ha sempre dimostrato di saper combinare spettacolo a musica e attenzione al servizio pubblico, anche su quel palco.
La filosofia zero rischi è sinonimo, in questa specifica circostanza, anche di risultato e professionalità che Conti ha sempre confermato. E i suoi programmi lo dimostrano, la disponibilità a variare e ad abbracciare anche format e fasce orarie non sempre a lui consone testimoniano la disponibilità. Ex bancario, ragioniere diplomato con il massimo dei voti, ex dj e conduttore di programmi per bambini, Conti è un professionista strutturato, solido, creativo ma concreto che nutre una passione calcistica spiccata per la Fiorentina.
Il padre scomparso e l’alluvione di Firenze nei suoi ricordi
Nato a Firenze il 13 marzo del 1961, il conduttore e autore televisivo affronta momenti cupi, che racconta per condividere e per sostenere quanti hanno affrontato simili lutti. A 18 mesi rimane orfano del padre a causa di un tumore ai polmoni, per questo motivo la mamma sarà costretta a fare due lavori per mantenere la famiglia. Una donna che è e rimarrà pilastro della sua vita affettiva, sempre. Altro momento cardine nella vita del conduttore è la catastrofe dell’alluvione di Firenze del 1966, che rimane un ricordo vivido e presente in Conti e che spesso ha tenuto a ricordare.
Gli studi e il lavoro in banca
Capisce subito che c’è da fare e appena diplomato, con il massimo dei voti, entra in banca e incomincia una doppia vita: lavoro e radio. Nel 1986, azzardando nonostante le premesse fossero già ottime, si licenzia in tronco per inseguire la sua passione: la radio.
Comincia conducendo format in emittenti radiofoniche private fiorentine quando inizia l’era delle radio libere e sul finire degli anni ’70.
La carriera in radio e l’approdo in televisione
Prima lavora a Radio Firenze Nuova, poi a Radio Firenze 2000 dove comincia la sua attività di disc jockey e di speaker. Esordisce come conduttore radiofonico nel programma Estate 2000 e nei primissimi anni ’80 incomincia un sodalizio artistico che durerà fino ai nostri giorni con Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.
Alla televisione arriva per quel rapporto osmotico che allora era costante, tra i mezzi che segnarono la svolta culturale e anche politica di quella generazione; in tv approda nel 1982 quando partecipa a Ciak per un artista domani e dopo essersi fatto le ossa con una gavetta lunga e vissuta in ogni contesto possibile.
Da qui praticamente inizia una carriera televisiva inarrestabile, dai programmi per ragazzi a Domenica in, Tale e Quale show, i preserali e tutto quel che c’è da condurre in Rai (che non ha ancora lasciato alle spalle).
Carlo Conti e Francesco Totti
La passione per il calcio e la Fiorentina
La sua passione per il calcio e per la Fiorentina sono costanti e inamovibili, qualunque sia la fase della sua vita e della carriera affrontate.
“Ho trasferito la famiglia a Firenze quando, uscendo dall’asilo, mi chiese se poteva tifare un po’ anche la Roma” ha rivelato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il 30 aprile 2024, aggiungendo anche di aver portato suo figlio allo stadio. Ha reso omaggio a Joe Barone, quando è mancato e ha sempre partecipato da tifoso ai grandi eventi della Viola.
Stefano Pioli è il suo allenatore viola preferito, “perché ha saputo gestire lo spogliatoio dopo la morte di Astori, facendo lo psicologo e l’amico”. Il giocatore preferito viola di sempre, invece, “Picchio De Sisti, n. 10 del secondo scudetto, nel ‘69”. Ha poi aggiunto sulla questione del tricolore: “Scudetto? Ci basta il bel gioco. Anche perché il calcio lo abbiamo inventato noi fiorentini”, la sua battuta da maestro delle parole.
L’idea Maria De Filippi
Dopo il passaggio di Amadeus a Discovery e i dubbi su Fiorello, nelle ultime settimane si è fatto sempre più forte il nome di Carlo Conti, forse anche unico candidato con un curriculum probabile. Con qualche dichiarazione si è poi reso disponibile.
“Ci sono un sacco di donne bravissime. Maria! L’ha fatto con me, è stato bellissimo, ci siamo divertiti un sacco. Magari torniamo io e lei, chissà…”, ha detto. Intanto si prepara al prossimo Sanremo. E stavolta non è affrettato guardare già in là, anzi.