Come si fa a restare primi in Serie A, con Atalanta e Inter che incombono nei prossimi scontri diretti? Il Napoli resiste e, dopo la vittoria sul Milan a San Siro, conquista un vantaggio di 4 punti sugli uomini di Inzaghi al secondo posto in classifica. Antonio Conte, in conferenza stampa, spiega come affronterà la prossima avversaria: la Dea di Gasperini. Il tecnico azzurro conferma che mancherà ancora Lobotka e invita a non perdere di vista l’obiettivo a lungo termine perché i salti multipli non si possono fare.
- Napoli, Conte si fida di Gilmour aspettando Lobotka
- Napoli, Conte non si illude dopo partenza sprint
- Conte ritrova Gasperini ed elogia il modello Atalanta
- Napoli, Conte spiega le insidie della gara con l’Atalanta
- Conte rivela per chi prega
Napoli, Conte si fida di Gilmour aspettando Lobotka
Quando è previsto il ritorno in campo di Lobotka? Chiarisce il tecnico dei partenopei: “Sarà pronto per la prossima, siamo nelle fasi conclusive di recupero. Non era un problemino quello avuto in Nazionale come qualcuno aveva etichettato, è ancora in fase di recupero e bisogna pazientare. Alla prossima sarà a disposizione”.
A sostituirlo sarà ancora Gilmour, in campo per la 4a volta consecutiva: “Su Gilmour non avevo dubbi, zero, ve l’ho sempre detto. Lui era un mio cruccio, meritava di giocare, poi guardavi Lobo in partita e faceva prestazioni eccezionali. Il valore di Billy lo conoscevo, sta facendo molto bene e siamo contenti di averlo perché è giovane e potrà stare tanti anni nel Napoli”.
Napoli, Conte non si illude dopo partenza sprint
A che punto siamo con la crescita del Napoli? Antonio Conte spiega la situazione dopo le prime 10 giornate di campionato: “Io dico sempre dei ‘lavori in corso’, non puoi pensare in 4 mesi di aver trasmesso tutto. Ho trovato un gruppo disponibile, preparato a voler comunque migliorare e questo è merito dei ragazzi. La disponibilità è alla base di tutto, sia tatticamente che fisicamente e mentalmente, non è scontata e questo ha accelerato il percorso, ma ribadisco, mi auguro però di essere smentito, che in una situazione di costruzione hai bisogno di un determinato percorso e devi crescere per arrivare a certi livelli”
Il tecnico dei partenopei ha poi aggiunto: “La mia esperienza dice che questo percorso dobbiamo farlo e non pensiamo a salti multipli. Non è così, altrimenti cadrebbe tutta la teoria del lavoro, sarebbe troppo semplice, magari sbaglio, me lo auguro, ma dobbiamo tapparci le orecchie e lavorare. E’ un momento positivo, ma possono arrivare momenti meno positivi e questo non ci deve discostare dal percorso”.
Conte ritrova Gasperini ed elogia il modello Atalanta
Secondo Antonio Conte, l’Atalanta è un modello da seguire: “C’è un’insidia perché è una squadra forte, che ha vinto l’Europa League. E’ in Champions da anni, è una squadra che oggi va annoverata tra quelle forti, senza dubbio. Merito al club, a Gasperini che in tutti questi anni ha fatto un lavoro straordinario ed ho grande stima di Gian Piero che è stato anche mio allenatore.
Il tecnico dei partenopei ha poi raccontato un aneddoto su Gasperini: “Quando ero alla Juve lui era tecnico della Primavera e quando avevo qualche infortunio chiedevo di giocare con la sua Primavera. Lo stimo molto, tramite il duro lavoro ha ottenuto risultati, non vinci l’Europa League se non sei forte. L’Atalanta è un esempio di crescita costante negli anni, anche se ha perso molti giocatori come è capitato a noi, deve essere un modello per il Napoli”.
Napoli, Conte spiega le insidie della gara con l’Atalanta
Conte teme la sfida di domenica: “A livello mentale non è la vittoria col Milan che rende insidiosa la partita di domenica, impossibile sottovalutare questa partita… Magari l’Atalanta potrebbe sottovalutarla visto ciò che è successo l’anno scorso. Noi non facciamo coppe mentre loro stanno facendo bene in Champions, sono strutturati per la Champions. Come vi ripeto sempre, chi non gioca le coppe, come noi, è in vantaggio perché può allenarsi meglio ma non ha le stesse rose di chi gioca in Europa”
Conte rivela per chi prega
Chi può fare miracoli calcistici? Il tecnico del Napoli allenta la pressione sulla squadra: “Sono molto credente, anche praticamente, conosco solo uno che fa i miracoli. Io prego sempre, anche per la squadra, che stia bene, oltre alla mia famiglia c’è anche una preghiera per i calciatori, lo dico sinceramente. Noi, la squadra ed il club possiamo andare uniti, compatti, per costruire qualcosa d’importante e che duri nel tempo, poi si dice Dio vede e provvede. A noi non deve mancare ciò che dobbiamo fare, lavorare e metterci a disposizione, tutti, dal cuoco al magazziniere per creare qualcosa di bello, che può dare in un campionato dei punti in più. Non dobbiamo sbagliare niente su questo, non siamo nelle condizioni di poter sbagliare. Poi i miracoli calcistici ci sono sempre stati, ma devi lavorare per sperare che accada, non basta pregare”.