La capolista Paganese è pronta per l’ultimo impegno dell’anno coincidente con la trasferta in terra sarda dove affronterà il Latte Dolce Sassari. Gara non agevole contro una formazione che in casa riesce a creare problemi alle avversarie ma dall’altra parte i gradi di prima della classe fanno pendere la bilancia verso gli azzurrostellati che hanno in Rosario Bucolo un fulcro del gioco e il riferimento, di personalità, in quel gruppo che rappresenta la vera anima del club di Nicola Cardillo.
IL VALORE DEL GRUPPO, LA COESIONE TRA LE COMPONENTI
“Il gruppo è la forza che permette di superare le difficoltà, di puntare ad obiettivi più grandi e di trovare motivazione anche nei momenti più complessi – spiega il calciatore della Paganese – quando tutte le componenti, dal magazziniere al tecnico, dallo staff ai giocatori, condividono uno stesso obiettivo e mettono energia positiva nel proprio ruolo, si crea una sinergia che porta inevitabilmente ai risultati. Non è solo una questione tecnica, ma anche umana: la voglia di stare insieme, di non lasciare nulla al caso, di lavorare con passione e dedizione è ciò che trasforma un gruppo in una squadra vincente. E questa è una verità che non è solo una frase fatta ma una realtà vissuta da chi comprende il valore della collaborazione”.
IL RAPPORTO CON L’ALLENATORE RAFFAELE ESPOSITO
Bucolo si sta rivelando un elemento di assoluta importanza per la squadra massimizzando in campo l’intesa con il tecnico Raffaele Esposito con il quale ha lavorato già nella passata stagione al Real Casalnuovo.
“Il mister lo conoscevo già, volevamo sempre lavorare insieme, io da calciatore lui da allenatore, perché vedevamo le idee che si sposavano bene insieme – spiega Rosario Bucolo – è un allenatore preparato e umile, una persona che vive di calcio. A me ha dato tanto e sta dando tanto alla Paganese perchè è entrato nella testa di tutti. In campo i risultati si vedono ma la cosa fondamentale sono gli allenamenti, il modo in cui si rapporta con i calciatori. Non c’è alcun segreto nella sua gestione ma sono tanti dettagli a fare la differenza!”. Luigi D’Antuono